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F1 | GP Francia 2022: analisi gara di Le Castellet

Verstappen cecchino, 7° successo. Leclerc a muro con un errore da matita rossa, Sainz da 19° a 5°. Le Mercedes a podio, Perez in difficoltà. Alpine e McLaren in top-10

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Max Verstappen ha vinto il GP Francia che si è disputato lo scorso 24 luglio presso il Paul Ricard Circuit, sede del dodicesimo appuntamento stagionale della stagione F1 2022. Il campione del mondo in carica della Red Bull ha colto il settimo successo di tappa dell’annata e ha portato a 63 punti di vantaggio su Charles Leclerc. Il ferrarista ha concluso la propria gara al 18° dopo essere finito in testacoda alla curva 11 mentre era in testa. Sul podio le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell, rispettivamente secondo e terzo. Sergio Perez ha chiuso davanti a uno straordinario Carlos Sainz, da 19° a 5°. Sesto Fernando Alonso davanti a Lando Norris, Esteban Ocon, Daniel Ricciardo e Lance Stroll a completare la top-ten.

RED BULL: VERSTAPPEN NON SBAGLIA UN COLPO, PEREZ SPENTO

Max Verstappen è ormai diventato un pilota completo, maturo e misurato in ogni frangente della corsa. L'esasperato livello di competizione e dualismo contro Lewis Hamilton nel 2021 lo ha portato un livello superiore, soprattutto nella gestione degli eventi nell'arco del fine settimana e della gara. Il campione del mondo è un cecchino con la sua capacità di estrarre sempre il massimo della monoposto e, seppur sovente guidi al limite data la spiccata competitività della rivale Ferrari, non commette errori. La prima parte del GP Francia ha racchiuso il livello di maturità raggiunto dall'olandese della Red Bull. Scattato dalla seconda posizione in griglia di partenza, si è messo subito in marcatura stretta sul leader provvisorio Charles Leclerc con un distacco cronometrico che è sempre stato sotto il secondo con possibilità di utilizzo del DRS in ambedue le zone adibite tornata dopo tornata. Con le mescole medium, l'iridato in carica era più veloce del rivale ferrarista, ma non ha mai forzato la mano nel sopravanzarlo in modo da non prendersi né un rischio inutile né surriscaldando le coperture.

È rimasto per 16 giri in scia al monegasco provando l'undercut ai danni del rivale, variabile strategica che con gomme hard nuove lo avrebbe portato a sopravanzare Leclerc una volta che quest'ultimo avrebbe effettuato la propria sosta dato che l'undercut avrebbe portato un vantaggio cronometrico tra i 2 e 3 secondi e il disavanzo tra i due era di 1.7 secondi. La mossa strategica della Red Bull potrebbe aver messo sotto pressione la Ferrari e Leclerc dato che erano al limite per mantenere la leadership della gara. Scaccomatto strategico del Team di Milton Keynes che ha portato il monegasco a perdere il controllo della monoposto alla curva 11, finendo in testacoda contro le barriere e concludendo così la propria corsa al 18° passaggio.

Con l'uscita di scena del ferrarista, Verstappen si è ritrovato in testa in regime di Safety Car e da quel momento in poi ha gestito l'usura degli pneumatici, con oltre 55° di temperatura della superficie stradale anche il degrado termico poteva rappresentare una minacci col blistering all'avantreno, conducendo la corsa sino al calare della bandiera a scacchi che lo ha portato a cogliere il settimo successo di tappa stagionale con un distacco in classifica su Leclerc ampliato a 63 lunghezze di vantaggio. Prestazione sottotono, invece, da parte di Sergio Perez, quarto al traguardo alle spalle delle Mercedes.

Il messicano sembrerebbe aver perso smalto negli ultimi appuntamenti, con un feeling alla guida della RB18 smarrito successivamente agli aggiornamenti introdotti sulla vettura anglo-austriaca che hanno mutato il bilanciamento aerodinamico della stessa. Il trentaduenne di Guadalajara ha perso il podio dopo essere stato beffato da George Russell alla conclusione del periodo di Virtual Safety Car, con l'inglese più lesto di lui in ripartenza con la bandiera verde a sopravanzarlo. Ma nonostante la beffa finale ha mostrato un passo gara mai al livello del compagno di squadra e inferiore a quello di Hamilton che guida una Mercedes che non è sicuramente al livello della Red Bull e della Ferrari attualmente. 

FERRARI: CHE ERRORE LECLERC, SAINZ SUPER

Per la Scuderia di Maranello si è trattata di un GP Francia dai due volti. Da un lato il ritiro di Leclerc, dall'altro la rimonta di Carlos Sainz. Il monegasco ha commesso un errore che pesa come un macigno in ottica mondiale, dato che ha incassato uno zero che lo porta ad essere distante oltre sessanta lunghezze dal leader della Red Bull. Un errore da matita rossa che pone dei dubbi sul fatto se sia pronto per contendere l'iride a un avversario come Verstappen che di sbavature non ne compie. Il campione del mondo F2 2017 è entrato in curva 20 km/h più veloce rispetto al giro antecedente e questo lo portato leggermente fuori traiettoria nella percorrenza di curva, con un posteriore alleggerito sino a incappare nel sovrasterzo fatale per le sue ambizioni di vittoria.

Certo che se oltre ai molteplici errori strategici del muretto e alle rotture della Power Unit dovute a problemi di affidabilità, anche quello che dovrebbe essere il pilota di punta ci mette del suo commettendo un errore non indifferente in chiave mondiale, il quadro è completo. Come onestamente ha riconosciuto lo stesso Charles nelle interviste post ritiro, i 32 punti persi tra Imola e Le Castellet potrebbe risultare decisivi a fine anno.

Due testacoda che sono costati parecchio a Leclerc ma che pesano ancora di più tracciando un parallelo con Max che è semplicemente infallibile e contro di lui serve la precisione assoluta, non solo sul giro veloce in qualifica, ma sulla distanza nell'arco del gran premio sotto il profilo della concentrazione e della gestione dei momenti critici. Su quest'ultimo punto si evince come a Imola e Le Castellet Charles sia stato tradito da un eccesso di foga, una voglia smisurata di voler guidare oltre il limite senza che ce ne sia bisogno.

In Emilia Romagna aveva 10 giri per provare il sorpasso su Perez mentre era terzo, in Francia se fosse finito dietro a Verstappen dopo il pit stop avrebbe avuto circa 30 tornate per poter riprendersi la vetta della corsa e nella peggiore delle ipotesi avrebbe portato a casa 18 punti col secondo posto finale. L'anno scorso Verstappen si era ritrovato per la prima volta in carriera a lottare per il titolo iridato contro Hamilton e una Mercedes con un livello di competitività molto simile alla Red Bull, ha mostrato la sua crescita esponenziale non commettendo nessun errore nonostante il rivale fosse un sette volte campione del mondo.

Leclerc il mezzo tecnico lo ha per vincere, e complessivamente la F1-75 è leggermente migliore della RB18, e oltre al muretto lui continua a commettere errori dovuti alla voglia di strafare i medesimi delle annate antecedenti. D'applausi, invece, la prestazione di Sainz, che ha rimontato da 19° a 5°. Lo spagnolo è riuscito a risalire dall'ultima fila, per via della penalità dovuta alla sostituzione della Power Unit, ai piani alti della classifica. E dire che l'iberico ha dovuto fare i conti con un primo pit stop lento con unsafe release che portato una penalità di 5 secondi da scontare alla seconda sosta e una strategia che lascia qualche punto interrogativo.

Scattato con le mescole hard, Carlos ha recuperato posizioni sino a risalire in zona punti in regime di Safety Car, per via dell'incidente della vettura gemella di Leclerc, e quando ha montato le gomme medie ha imposto un ritmo micidiale tanto da superare Russell e Perez portando in terza posizione alle spalle di Hamilton. Il Cavallino Rampante, però, lo ha richiamato ai box proprio in quel momento per via della non sicurezza sul fatto che potesse concludere la corsa con quel set di coperture.

In quel frangente sarebbe stato meglio correre il rischio di aver un crollo della performance nel finale, sarebbe arrivato quinto comunque, o fermarlo prima delle bagarre con Russell e Perez perdendo meno tempo e avendo un maggior numero di giri e coperture molto più fresche nel finale per provare a ridare l'assalto al podio.

MERCEDES CON HAMILTON E RUSSELL A PODIO

Per la prima volta dal GP Arabia Saudita 2021 la Mercedes porta ambedue le vetture sul podio con Lewis Hamilton che ha chiuso in seconda posizione davanti al compagno di box George Russell. La W13 E Performance conferma i progressi sul passo gara, ma la consistenza di rendimento dei due piloti sta facendo la differenza con il sette volte iridato al quarto podio consecutivo e il britannico all'undicesimo piazzamento in top-5 su dodici gran premi stagionali.

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